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L'esatto luogo di residenza va sempre dichiarato

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Dal primo gennaio 2024 sono state aumentate le sanzioni amministrative pecuniarie in relazione alle condotte omissive relative agli obblighi anagrafici. Il cittadino ha sempre l'obbligo di dichiarare dove risiede nei tempi di legge.

Data di Pubblicazione

05 giugno 2024

Tipologia

News

Descrizione estesa

L’articolo 1 della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026) ha disposto con l’articolo 1, comma 242, la modifica integrale del previgente articolo 11 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228 (legge anagrafica).

Norma attuale:

Legge 24 dicembre 1954, n. 1228
(Ordinamento delle anagrafi della popolazione residente)

Art. 11
1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque, avendo obblighi anagrafici, contravviene alle disposizioni della presente legge, della legge 27 ottobre 1988, n. 470, e dei regolamenti di esecuzione delle predette leggi è soggetto alla sanzione pecuniaria amministrativa da 100 euro a 500 euro. La sanzione è ridotta, sempreché la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziate attività amministrative di accertamento delle quali l’autore della violazione abbia avuto formale conoscenza, ad un decimo del minimo di quella prevista se la comunicazione è effettuata o la dichiarazione è presentata con ritardo non superiore a novanta giorni.
2. Salvo che il fatto costituisca reato, l’omissione della dichiarazione di trasferimento di residenza dall’estero o all’estero entro il termine previsto rispettivamente dall’articolo 13, comma 2, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, o dall’articolo 6, commi 1 e 4, della legge 27 ottobre 1988, n. 470, è soggetta alla sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro per ciascun anno in cui perdura l’omissione. La sanzione è ridotta, sempreché la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziate attività amministrative di accertamento delle quali l’autore della violazione abbia avuto formale conoscenza, ad un decimo del minimo di quella prevista se la dichiarazione è presentata con ritardo non superiore a novanta giorni.
3. L’autorità competente all’accertamento e all’irrogazione della sanzione è il comune nella cui anagrafe è iscritto il trasgressore.
Per il procedimento accertativo e sanzionatorio si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689. L’accertamento e l’irrogazione delle sanzioni sono notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui l’obbligo anagrafico non risulta adempiuto o la dichiarazione risulta omessa.
4. I proventi delle sanzioni di cui al presente articolo sono acquisiti al bilancio del comune che ha irrogato la sanzione.

Il successivo comma 243 ha aggiunto i seguenti commi all’articolo 6 della legge 27 ottobre 1988, n. 470 (Anagrafe e censimento degli italiani all’estero) subito dopo il comma 9-bis:

Legge 27 ottobre 1988, n. 470
(Anagrafe e censimento degli italiani all’estero) 
Art. 6
(…omissis…)
9-ter. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, all’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e all’articolo 19, comma 2, della legge 28 dicembre 2005, n. 262, che, nell’esercizio delle funzioni, acquisiscono  elementi rilevanti che indicano la residenza di fatto all’estero da parte del cittadino italiano, li comunicano al comune di iscrizione anagrafica e all’ufficio consolare competente per territorio  rispettivamente per i provvedimenti di competenza, inclusi quelli di cui all’articolo 11 della legge  24 dicembre 1954, n. 1228.
9-quater. Il comune comunica le iscrizioni e cancellazioni d’ufficio effettuate nell’Anagrafe degli   italiani residenti all’estero all’Agenzia delle entrate per i controlli fiscali di competenza

In pratica

Tutti i cittadini hanno il diritto e il dovere di essere iscritti nell'anagrafe della popolazione residente, compresi i comunitari e gli stranieri regolarmente soggiornarnti.

Per gli italiani che si trovano all'estero l’iscrizione all’A.I.R.E, cioè l'anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero, è ugualmente un diritto-dovere del cittadino e costituisce il presupposto per usufruire dei servizi consolari, nonché per l’esercizio di importanti diritti (quali, ad es., l’esercizio del diritto di voto all’estero).
Sono tenuti a iscriversi all’AIRE sia i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi sia coloro che già vi risiedono.

Allo stesso modo chi reimpatria deve comunicarlo quanto prima al comune di effettivo reimpatrio, dove intende stabilire la propria dimora abituale.

Dal 30 dicembre 2023, la legge n. 213 in vigore dal 01.01.2024 ha mutato la previsione sanzionatoria per i cittadini prevedendo, salvo che il fatto commesso costituisca reato:

  • una sanzione pecuniaria amministrativa da 100 a 500 euro per la violazione delle disposizioni contenute nella stessa legge anagrafica, nella legge 27 ottobre 1988, n. 470 e nei regolamenti di esecuzione ovvero quando non si comunichi:
  • a) trasferimento di residenza da altro comune 
  • b) costituzione di nuova famiglia o di nuova convivenza, ovvero mutamenti intervenuti nella composizione della famiglia o della convivenza;
  • c) cambiamento di abitazione;

 

  • una sanzione amministrativa pecuniaria maggiore, da 200 euro a 1.000 euro per ciascun anno di mancata iscrizione, fino a un massimo di 5 anni,  nel caso in cui la violazione riguardi la mancata dichiarazione di trasferimento di residenza all'estero o dall’estero, sia in Italia presso l’Ufficiale d’anagrafe (20 giorni) sia all’estero presso il Consolato (90 giorni) .

La sanzione è ridotta, sempreché la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziate attività amministrative di accertamento delle quali l'autore della violazione abbia avuto formale conoscenza, ad un decimo del minimo di quella prevista se la dichiarazione è presentata con ritardo non superiore a 90 giorni.

La competenza in ordine all’accertamento della violazione in materia di iscrizione anagrafica e all’irrogazione della sanzione è in capo ai Comuni.

Ultima modifica: venerdì, 07 giugno 2024

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